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La PEA -Sostanze Neurotrofiche

La palmitoiletanolamide e' un acido grasso saturo,fra i più comuni negli animali e nelle piante.

Prende il nome dall'olio di palma,che la contiene in abbondanza, ma è presente in molti cibi,come latte e latticini, semi di soia, arachidi,frattaglie come fegato, cuore ,reni...e nelle uova.

E' stata identificata negli anni '50,ma il suo meccanismo d’azione è stato compreso solo nel 1993 da ricercatori italiani,fra cui la famosa Rita Levi Montalcini .


Negli anni sono stati svolti centinaia di studi, che ne hanno dimostrato le proprietà analgesiche (grazie all’attivazione dei recettori endocannabinoidi )e antinfiammatorie.

Sembra svolgere un ruolo importante nel controllo del dolore periferico e della neuro-infiammazione .

Inizialmente ,quello antinfiammatorio,sembrava il suo maggior potere. Recentemente però è stato dimostrato che è implicata nei processi riguardanti il dolore ed il prurito neuropatici.

E' in grado di modificare la percezione del dolore e quindi favorire la guarigione.


La PEA è una sostanza endogena, vieni quindi prodotta dal nostro corpo. Non viene pero' immagazzinata,ma prodotta “al momento”,durante i processi infiammatori ,che è in grado di spegnere.

Sembra che la PEA endogena, sia coinvolta nel mantenere della sensibilità dolorifica. Questo significa che in condizioni normali, la PEA ci permette di percepire la sensazione dolorosa.


La revisione della letteratura ha esaminato l'uso della PEA in condizioni quali:

  • dolore lombare,

  • fibromialgia,

  • dolore endometriosico,

  • dolore neuropatico diabetico o traumatico,

  • sindrome della bocca urente (spesso legata alla Neuropatia delle piccole fibre)

  • ...e nella nevralgia post-erpetica chiamata anche “fuoco di sant'antonio” (molto dolorosa,causata dal virus herpes zoster).


Da decenni la PEA viene aggiunta anche a gel e creme per la pelle, proprio per via delle sue proprietà che aiutano a contrastare il prurito.


Sebbene le strategie di trattamento per la gestione del dolore cronico siano comunemente incentrate sull'uso di farmaci come trattamento iniziale, sono spesso seguite da altri approcci multidisciplinari, comprese terapie fisiche e psicologiche per migliorare la funzione e l'umore e per ridurre la disabilità. I nutraceutici sono una di queste terapie. Questi composti possono avere il potenziale per svolgere un ruolo nel ridurre il rischio di malattie croniche e promuovere la longevità .

I nutraceutici sono comunemente usati dai professionisti complementari e alternativi e meno comunemente usati dai medici integrati come soluzione ai problemi relativi alla salute. La PEA potrebbe essere considerata come un trattamento nutraceutico che potrebbe supportare i professionisti, che considerano un approccio integrato, utilizzando la medicina naturale basata sull'evidenza nell'assistenza sanitaria.

Le condizioni infiammatorie croniche possono abbassare i livelli o l'azione di questa molecola e la somministrazione attraverso integratori puo' aiutare a favorire l'omeostasi dell'organismo.

Le dosi di PEA suggerite dagli studi ,sono comprese tra 300 e 1200 mg al giorno,con risultati incoraggianti.


La PEA non ha sostanzialmente effetti avversi a dosi farmacologiche, pur possedendo un doppio effetto terapeutico (cioè antinfiammatorio e antidolorifico).In parole povere gli effetti collaterali che può provocare sono minimi e la sua tollerabilità è ottima: e' priva di rischi anche per chi soffre di allergie.


La PEA non reagisce con altre sostanze e può quindi essere facilmente assunta insieme ai farmaci.


Nomi comerciali in vendita italia sono :Normast, PeaPure, OptiPea,Glalia e molti altri.

Secondo gli studi più recenti, sembra che la Pea formulata in granuli ultramicronizzati sublinguali,sia maggiormente assimilabile rispetto ad altre tipologie.


Alcuni studi significativi:


  • _Pieralice, S., Vari, R., Minutolo, A. et al. Biomarkers of response to alpha-lipoic acid ± palmitoiletanolamide treatment in patients with diabetes and symptoms of peripheral neuropathy. Endocrine66, 178–184 (2019). https://doi.org/10.1007/s12020-019-01917-w


  • _Okamoto Y, Morishita J, Tsuboi K, Tonai T, Ueda N. Molecular characterization of a phospholipase D generating anandamide and its congener


  • _Hesselink JMK. Chronic idiopathic axonal neuropathy and pain, treated with the endogenous lipid mediator palmitoylethanolamide: a case collection. Int Med Case Rep J. 2013;6:49-53https://doi.org/10.2147/IMCRJ.S51572


  • _Luongo L, Starowicz K, Maione S, Di Marzo V. Allodynia Lowering Induced by Cannabinoids and Endocannabinoids (ALICE). Pharmacol Res. 2017;119:272-277.


  • _Palmitoylethanolamide: Biochemistry, Pharmacology and Therapeutic Use of a Pleiotropic Anti-Inflammatory Lipid Mediator.CNS & Neurological Disorders - Drug Targets, 2013, Vol. 12, No. 1



  • _Chiara Schifilliti, Lelio Cucinotta, Viviana Fedele, Carmela Ingegnosi, Salvatore Luca, Carmelo Leotta,"Micronized Palmitoylethanolamide Reduces the Symptoms of Neuropathic Pain in Diabetic Patients",Pain Research and Treatment,vol. 2014,Article ID 849623,5pages,2014.https://doi.org/10.1155/2014/849623


  • _L. Di Cesare Mannelli, G. D'Agostino, A. Pacini, R. Russo, M. Zanardelli, C. Ghelardini, A. Calignano,"Palmitoylethanolamide Is a Disease-Modifying Agent in Peripheral Neuropathy: Pain Relief and Neuroprotection Share a PPAR-Alpha-Mediated Mechanism",Mediators of Inflammation,vol. 2013,Article ID 328797,12pages,2013.https://doi.org/10.1155/2013/328797


  • _PEA Reverses Paclitaxel-Induced Allodynia in Mice - Giulia Donvito, Jenny L. Wilkerson, M. Imad Damaj and Aron H. LichtmanJournal of Pharmacology and Experimental Therapeutics November 1, 2016, 359 (2) 310-318; DOI: https://doi.org/10.1124/jpet.116.236182


  • _Calignano A, La Rana G, Giuffrida A, Piomelli D. 1998. Control of pain initiation by endogenous cannabinoids. Nature. 16;394(6690):277-81.


  • _Add-on administration of ultramicronized palmitoylethanolamide in the treatment of new-onset burning mouth syndrome. Int Med Case Rep J. 2019;12:39-42. Published 2019 Feb 15. doi:10.2147/IMCRJ.S194403


Articolo a cura di NPF e POTS Italia


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