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Il tremore interno nel Long COVID può essere un sintomo di disautonomia e neuropatia delle piccole fibre - Studio 2025

  • Immagine del redattore: Nicole
    Nicole
  • 24 ago
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 25 ago

Il tremore interno nel Long COVID può essere un sintomo di disautonomia e neuropatia delle piccole fibre


Autori: Svetlana Blitshteyn, Ilene S. Ruhoy, Lauren R. Natbony, David S. Saperstein (2025)


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Lo studio riporta il caso di una donna con Long COVID che presentava tremori interni non visibili esternamente. Diagnosticata con POTS e neuropatia delle piccole fibre, ha trovato sollievo solo con infusioni saline endovenose, inefficaci invece altre terapie comuni. Gli autori ipotizzano che i tremori interni siano una manifestazione di disautonomia e danno delle piccole fibre, legati a ipovolemia e iperattività simpatica. Sottolineano la frequente confusione con ansia o disturbi funzionali e invitano i medici a riconoscerli come sintomi reali di disfunzione autonomica nel Long COVID.



Studio:

Il tremore interno (IT), noto anche come “vibrazioni interne”, è frequentemente riportato nei pazienti con Long COVID come sintomo invalidante e angosciante. La sua natura ed eziologia restano poco chiare e difficili da gestire.

Viene descritto il caso di una donna con Long COVID che presentava IT come parte della sindrome da tachicardia posturale ortostatica (POTS) e della neuropatia delle piccole fibre (SFN in inglese, NPF in italiano). Il sintomo migliorava nettamente solo con infusioni endovenose di soluzione salina, mentre non rispondeva a idratazione orale, farmaci per il dolore neuropatico, miorilassanti o terapie comuni per la POTS.


Gli autori ipotizzano che l’IT sia una manifestazione di POTS e NPF, correlata a ipovolemia, ipoperfusione cerebrale, iperattività simpatica, dolore neuropatico e attivazione mastocitaria.


Presentazione del caso

Una donna di mezza età, con precedenti di emicrania episodica e allergie stagionali, dopo un’infezione lieve da SARS-CoV-2 ha sviluppato tachicardia, vertigini, dolore corporeo diffuso, fatica, intolleranza all’esercizio e “tremore interno” (soprattutto a gambe e tronco).


  • Diagnosi: POTS e neuropatia delle piccole fibre, confermata da biopsia cutanea (ridotta densità di fibre nervose epidermiche e ghiandole sudoripare).

  • Altri esami (cuore, polmoni, cervello, sangue) nella norma, eccetto ANA positivo 1:160.

  • Trattamenti con fludrocortisone, atenololo, integratori di sale e liquidi, calze elastiche, farmaci per dolore neuropatico → nessun miglioramento dell’IT.

  • Infusione endovenosa di 1 litro di soluzione salina → miglioramento rapido e significativo del tremore interno.


La paziente ha scelto di proseguire infusioni saline ogni 2–3 settimane, con beneficio parziale ma costante.


Discussione

  • L’IT non è visibile all’esame clinico, a differenza dei tremori neurologici (Parkinson, tremore essenziale), e viene spesso scambiato per ansia o disturbo funzionale.

  • È più frequente nei pazienti Long COVID con POTS, NPF, sindrome da attivazione mastocitaria e ME/CFS.

  • Le terapie per ansia o dolore neuropatico sono spesso inefficaci; trattamenti che agiscono su ipovolemia, iperattività simpatica e ipoperfusione cerebrale (es. fluidi endovena, beta-bloccanti, midodrina, piridostigmina) risultano più utili.

  • La letteratura scientifica sull’IT è ancora scarsa; l’unico studio finora pubblicato su 423 pazienti Long COVID ha mostrato una prevalenza significativamente più alta di POTS, NPF e MCAS nei soggetti con IT rispetto a quelli senza.


Punto di vista della paziente

La paziente descrive il tremore interno come “una corrente elettrica continua” che attraversa il corpo, soprattutto torace e cosce, debilitante al punto da impedirle attività di base (camminare, vestirsi, lavarsi). Nessuna terapia ha funzionato, tranne le infusioni saline endovenose, che riducono i sintomi per diversi giorni.


Conclusioni

  • L’IT può essere una manifestazione di POTS e neuropatia delle piccole fibre nel Long COVID.

  • Spesso viene confuso con disturbi psichiatrici perché non visibile.

  • Clinici dovrebbero considerare test per disautonomia e SFN nei pazienti che riferiscono tremori interni post-COVID.

  • Le infusioni saline endovenose potrebbero rappresentare un’opzione terapeutica, ma servono ulteriori studi clinici su larga scala.


Fonte studio: . Neurol. Int. 2025, 17, 2. https://doi.org/10.3390/ neurolint17010002



Nostre considerazioni personali: Tremori interni non sono esclusivi del Long-Covid.


Molti pazienti con Long COVID descrivono una sensazione di scosse elettriche o vibrazioni interne, invisibili all’esterno. Questo studio li collega a disautonomia e neuropatia delle piccole fibre (NPF).


Non si tratta però di un sintomo nuovo ed esclusivo.


 I tremori interni sono un sintomo trasversale: il Long COVID li ha solo resi più visibili, perché ha fatto emergere nuovi casi di POTS/NPF con conseguenti nuovi studi.

Tanti pazienti con POTS e NPF convivono con questi tremori da anni, ben prima della pandemia.

Confrontandoci da 10 anni a questa parte con centinaia di pazienti aventi le cause più disparate, i tremori interni sono un sintomo sentiamo riportare spesso.

Chi vi scrive, affetta da Ehlers-Danlos, ne soffre da sempre.


Questi “tremori interni” non sono ansia, ma segnali di una disfunzione del sistema nervoso autonomo e delle piccole fibre nervose, che può avere cause diverse: genetiche, autoimmuni, post-infettive o legate a sindromi del tessuto connettivo.


All’AINPF vogliamo ricordare che riconoscere e validare i sintomi dei pazienti è il primo passo per una diagnosi corretta e per non lasciare nessuno invisibile.


 
 
 
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