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Celiachia

Aggiornamento: 5 apr 2020


Il termine "celiachia" indica un'intolleranza permanente al glutine del sistema immunitario. Nei soggetti geneticamente predisposti, l'assunzione di alimenti contenenti glutine o tracce di glutine induce una reazione immunitaria anomala dell'intestino tenue. Ne consegue un'infiammazione cronica dell'intestino, che ha come conseguenza la scomparsa dei villi intestinali. Nell’individuo sano, la parete dell’intestino è rivestita da villi, aventi la funzione di assorbire dagli alimenti le sostanze nutritive essenziali. Nell’individuo celiaco, i villi regrediscono e la mucosa intestinale è danneggiata in misura proporzionale alla gravità dell’infiammazione, per cui l’intera superficie d’assorbimento delle sostanze nutritive si riduce o scompare completamente, provocando scompensi e malnutrizione. La celiachia può manifestarsi in diverse forme: la celiachia tipica e quella atipica nonché la celiachia silente sono associate ad un danneggiamento della mucosa. La celiachia è una patologia complessa, causata da fattori ereditari e ambientali. Il ruolo della componente genetica è dimostrato dalla ricorrenza familiare della celiachia, circa 10 volte più comune nei parenti di primo grado rispetto alla popolazione generale. I geni coinvolti nella predisposizione ereditaria sono molteplici: tra questi spiccano alcuni fattori del sistema HLA, un complesso di geni in grado di riconoscere le molecole estranee all’organismo.

Sintomi digestivi

Tra i sintomi più comuni ricordiamo senza dubbio quelli legati alla sfera digestiva; chi soffre di celiachia molto spesso manifesta disturbi legati all’apparato digerente, soprattutto nel caso di bambini. Ricordiamo per esempio:

  • gonfiore addominale,

  • dolore addominale e crampi,

  • sensazione di pienezza,

  • diarrea cronica,

  • stipsi,

  • meteorismo e flatulenza (eccessiva produzione di gas) con distensione addominale,

  • nausea e vomito,

  • feci di colore chiaro sciolte e grasse, di odore particolarmente sgradevole e che galleggiano,

  • perdita di peso legata al malassorbimento,

  • mal di stomaco.

Più l’intestino va incontro a danni gravi, più è probabile sviluppare un certo grado di intolleranza al lattosio.

Sottolineiamo in particolare che, a differenza di quello che si pensa normalmente, la celiachia può essere causa anche di stitichezza e non solo di diarrea.

Sintomi nei bambini

Per i bambini colpiti da morbo celiaco, essendo incapaci di assorbire le sostanze nutritive nonostante siano indispensabili per una corretta crescita e sviluppo, si possono rilevare:

  • danni allo smalto dei denti permanenti,

  • pubertà ritardata,

  • cambiamenti di umore, irritabilità, impazienza,

  • perdita di peso,

  • ritardo nello sviluppo e altezza inferiore alla media.

Sintomi negli adulti

Gli adulti hanno meno probabilità di manifestare rilevanti sintomi digestivi e, invece, possono andare incontro a:

  • anemia (a causa del malassorbimento di ferro, acido folico e vitamina B12),

  • lingua rossa, liscia e lucida,

  • dolore osseo e/o articolare,

  • dermatite erpetiforme,

  • infertilità o ripetuti aborti spontanei,

  • alterazione del ciclo mestruale,

  • disturbi in bocca (afte, secchezza),

  • stanchezza severa che dura particolarmente a lungo,

  • anomalie della coagulazione, a causa del malassorbimento della vitamina K,

  • riduzione del volume della milza,

  • fragilità ossea (osteoporosi) a causa del malassorbimento di calcio e vitamina D.

Gli adulti celiaci che hanno sintomi digestivi possono manifestare:

  • dolore addominale e gonfiore,

  • blocchi intestinali,

  • ulcerazioni a livello gastrico e intestinale

e in assenza di trattamento si rileva un aumento del rischio sviluppare

  • adenocarcinoma all’intestino tenue,

  • linfoma al piccolo intestino.

Sintomi neurologici

Secondo alcune fonti per ogni sette pazienti che si rivolgono al gastroenterologo e ai quali viene successivamente diagnosticata la celiachia, due si rivolgono al neurologo per sintomi legati al sistema nervoso centrale e solo in seguito vengono indirizzati al gastroenterologo a causa della scoperta che la causa è proprio la celiachia.

Tra i possibili sintomi legati al sistema nervoso centrale ricordiamo:

  • cefalea,

  • dolore neuropatico,

  • parestesie, formicolio, intorpidimento, perdita di sensibilità e sintomi simili alla sindrome del tunnel carpale,

  • sindrome delle fascicolazioni benigne (manifestazione di piccoli movimenti involontari dei muscoli, chiamate fascicolazioni e mioclonie, crampi e stanchezza),

  • confusione mentale,

  • difficoltà di coordinazione muscolare,

  • spasmofilia (spasmi, crampi, mioclonie),

  • irritabilità, depressione o ansia.

Dermatite erpetiforme

La dermatite erpetiforme è un rash cutaneo accompagnato da prurito che si presenta di solito su

  • gomiti,

  • ginocchia,

  • natiche,

  • schiena,

  • cuoio capelluto.

L’eruzione cutanea colpisce circa il 10 per cento delle persone affette da celiachia a prescindere dall’età, anche se è particolarmente comune nella fascia 30-40 anni.

Gli uomini che la manifestano possono presentare anche piaghe a livello della mucosa orale (bocca) e raramente anche genitali.

Alcuni pazienti celiaci presentano la dermatite erpetiforme come unico sintomo del morbo.

Malattie correlate

La malattia celiaca è spesso associata a numerose altre condizioni mediche, molte delle quali disordini autoimmuni, tra cui:

  • diabete mellito tipo 1,

  • ipotiroidismo,

  • colangite biliare primitiva,

  • colite microscopica,

  • atassia da glutine,

  • psoriasi,

  • vitiligine,

  • epatite autoimmune,

  • colangite sclerosante primitiva

Diagnosi dei disturbi glutine correlati

Nel caso di sintomi indicanti la celiachia, come prima cosa verrà fatto un esame del sangue per ricercare specifici anticorpi, chiamatianti-transglutaminasi (anti tTG) di classe IgA. Si tratta di un esame del sangue estremamente affidabile che viene eseguito di routine. In caso di esito sierologico positivo, si procede con una biopsia dell’intestino tenue per mezzo della quale vengono prelevati frammenti del tessuto e analizzati istologicamente. Se gli esami sierologici sono positivi e si verificherà la presenza di alterazioni della mucosa, con tutta probabilità si vedrà l’appiattimento dei villi duodenali originariamente piegati in modo molto compatto (atrofia dei villi) e un aumento dei linfociti intraepiteliali (parte dei globuli bianchi che è coinvolta principalmente nell’attività immunitaria dell’intestino) e sarà possibile confermare la diagnosi di celiachia.

Se gli esami per la celiachia sono negativi così come quelli per l’allergia al frumento è possibile pensare di essere sensibili al glutine, sospetto che sarà rafforzato qualora una dieta priva di glutine attenui i disturbi. Il glutine nei cereali è l’agente scatenante del disturbo nel caso di un’intolleranza al glutine. Con una biopsia intestinale è possibile riconoscere la celiachia. I villi duodenali intatti sono ingranditi con un microscopio .

FONTI:

ww.megliosenzaglutine.it

www.farmacoecura.it


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